Un violento terremoto ha sconvolto stanotte la provincia dell’Aquila, nell’Italia centrale. I morti sarebbero decine, tra di loro molti bambini, e decine di migliaia i senzatetto. La prima scossa è stata registrata alle 3.30 della notte, ed è stata misurata di magnitudo 6.3, con epicentro a cinque chilometri di profondità. Secondo i responsabili della protezione civile si tratta della tragedia più grave degli ultimi anni. "Lo scenario che sta emergendo", ha detto il direttore Bertolaso, "indica la possibilità concreta di numerose vittime". Ingenti i danni nel centro dell’Aquila e in numerosi piccoli comuni. Nel capoluogo ha ceduto un’ala della casa dello studente ed è crollata la cupola di una chiesa. Alla periferia della città sta per essere montato un ospedale da campo; per i malati di alcuni reparti dell’ospedale cittadino si sta valutando l’evacuazione. Ovunque si scava tra le macerie. Vigili del fuoco e volontari estraggono feriti e superstiti, ma anche numerosi corpi senza vita. Le autorità hanno chiuso da oggi tutte le scuole abruzzesi, mentre la presidenza del consiglio ha annunciato l’imminente dichiarazione dello stato di emergenza. Verso la zona del sisma sono dirette le prime autocolonne di aiuti. Nonostante non si segnalino blocchi a strade e autostrade, lo stesso la protezione civile raccomanda di non mettersi in viaggio nell’area colpita. La scossa è stata avvertita in tutto il centro Italia, dalla Romagna a Napoli. Pesante il bilancio: circa cento morti, decine di dispersi, 1.500 feriti, circa 100 mila gli sfollati, 10-15 mila edifici danneggiati con pesanti danni al patrimonio storico e artistico. Allego immagine di un fabbricato di mia proprietà sito in Fiamignano provincia Rieti a circa 25 Km lineari da L' Aquila gravemente lesionato a seguito del Terremoto. Da foto scaricate da Internet ho costruito un video che potete visionarlo cliccando
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TERREMOTO: LO SCIAME SI SPOSTA A NORD DE L'AQUILA. SU INGV LA SEQUENZA
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(ASCA) - Roma, 9 apr - La terra in Abruzzo continua a tremare, dopo la prima terribile scossa pari a 5.8 gradi della scala Richter che ha devastato L'Aquila e i comuni limitrofi, centinaia di altri fenomeni sismici hanno continuato a tenere alto l'allarme e soprattutto a rendere ancora piu' disperate le condizioni degli sfollati. Lo sciame sismico, secondo le rilevazioni raccolte sul sito internet dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, si starebbe spostando verso nord della citta' di L'Aquila. La zona coinvolge i centri di Campotosto, Capitignano, Barete, Pizzoli e Montereale.
LA SEQUENZA MINUTO PER MINUTO.
La zona dell'Aquila e' stata colpita da un forte terremoto (Ml=5.8 Mw= 6.2) il 6 Aprile 2009 alle ore 03:33. A tre giorni dalla scossa principale della sequenza, la Rete Sismica Nazionale ha localizzato diverse centinaia di repliche. Le piu' forti sono avvenute alle 01:15, alle 11:26 e alle 19:47 del 7 aprile 2009, con magnitudo Richter pari a 4.8, 4.7 e 5.3, rispettivamente; l'8 aprile non sono state registrate forti scosse. Il 9 aprile sono stati localizzati due eventi maggiori, alle 00:46 (Ml=4.3) e alle 02:52 (Ml=5.1). Gli eventi del 7 aprile hanno interessato principalmente il settore intorno alla citta' dell'Aquila e quello sud-orientale (Onna, Fossa, Ocre), mentre quelli del 9 aprile sono stati localizzati principalmente in una zona a nord del capoluogo abruzzese verso Barete, Pizzoli, Campotosto. La distribuzione in pianta delle repliche evidenzia molto bene l'area interessata dalla sequenza sismica, che si estende per circa 25 km in direzione NordOvest-SudEst, parallelamente all'asse della catena appenninica. La replica piu' forte, registrata alle 19:47 del 7 aprile, ha interessato il settore piu' meridionale dell'area, in prossimita' dei centri di San Martino d'Ocre, Fossa, San Felice d'Ocre, dove erano state localizzate piccole scosse nella giornata del 7 aprile. L'evento del 9 aprile di intensita' pari a 5.1 e' localizzato invece piu' a nord, lungo una struttura di piu' limitata estensione. La direzione dell'allineamento e' consistente con la direzione delle principali faglie note nella zona. ''Anche i meccanismi focali delle scosse principali - si legge nel rapporto aggiornato dall'Ingv - indicano che le faglie attivate sono di tipo estensionale con direzione NordOvest-SudEst e asse di estensione NordEst-SudOvest''. I terremoti della sequenza sono avvenuti tutti nella crosta superiore, entro 10-12 km. Soltanto gli eventi piu' recenti, compresi quelli di Ml=5.3 e Ml=5.1, sono leggermente piu' profondi, intorno ai 15 km. La faglia responsabile della scossa principale si estende per circa 15 km lungo la catena appenninica e presenta una immersione da NordEst verso SudOvest. La citta' dell'Aquila risulta quindi ubicata direttamente sopra la faglia.
Notte all'aperto per i reatini al confine con l’Abruzzo
Molti abitanti di Fiamignano, Borgorose, Borbona e di diversi altri comuni della Valle del Velino dormiranno questa sera fuori dalle proprie case per paura di nuove scosse di terremoto, che in queste aree del Reatino sono state avvertite con particolare intensità e che hanno provocato anche alcuni danni ad edifici. Lo hanno segnalato i rispettivi sindaci alla prefettura di Rieti, insieme alla richiesta di poter ottenere tende per poter ospitare le popolazioni all'aperto. Una richiesta che non sarebbe stato possibile evadere in quanto, secondo quanto appreso, la prefettura avrebbe comunicato che tutte le tende della Protezione civile sono tutte state impiegate per le operazioni di soccorso in Abruzzo.
Regione Lazio: stato di calamità naturale
La Regione Lazio ha dichiarato lo «stato di calamità naturale» per quattordici Comuni della Provincia di Rieti, danneggiati dal terremoto del 6 aprile in Abruzzo e dalle successive scosse e ha chiesto al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza per ottenere «interventi, sostegni e risorse straordinarie». È quanto stabilito con una delibera, proposta dal presidente Piero Marrazzo, e approvata dalla giunta. «Una decisione - ha spiegato Marrazzo - dovuta al perseguire dello sciame sismico, ogni scossa può causare nuovi danni», può modificare il quadro di quella che per il prefetto di Rieti Silvana Riccio è per l'appunto «una situazione in continua evoluzione, per cui oggi la priorità sono le verifiche tecniche». E se lo sgombero di 14 persone la scorsa notte da una palazzina nel centro di Rieti è stata «un caso assolutamente isolato», come ha spiegato il capo della Protezione civile regionale Maurizio Pucci, già da lunedì potrebbero invece sorgere le prime tendopoli ad Amatrice e ad Accumoli, dove persino le caserme dei carabinieri sono state dichiarate inagibili. Ma qui e negli altri 12 paesi interessati dal provvedimento (Antrodoco, Borbona, Borgorose, Borgovelino, Castel S. Angelo, Cittaducale, Cittareale, Fiamignano, Micigliano, Pescorocchiano, Petrella Salto e Posta), la paura ha preceduto da giorni la delibera Marrazzo. Nei comuni colpiti in molti, specie nei borghi, hanno scelto di non dormire più in casa: meglio l'auto o una tenda da campeggio. Ad Amatrice, dice il sindaco Carlo Fedeli, «30 abitanti passano la notte in auto, e sebbene le scuole siano agibili i bambini restano a casa. Tutti hanno paura». Ma è allarme in tutta l'area. «Nel Cicolano e nell'Amatriciano - spiega il presidente della Provincia di Rieti Fabio Melilli - ogni giorno vengono emesse centinaia di ordinanze di sgombero». Si tratta di case private, ma anche chiese, edifici pubblici o abitazioni sulle quali incombono manufatti a rischio. Trema anche l'economia provinciale: col sisma, afferma Melilli, il turismo pasquale è andato a picco, e i tagliaboschi - un settore molto rilevante nel Reatino - sono in piena crisi: dal Consiglio provinciale sono in arrivo fondi per dare fiato alle aziende. Danni anche al patrimonio pubblico. Il terremoto, si legge nella delibera, «ha causato danni anche al patrimonio pubblico e privato dei Comuni di Accumoli, Amatrice, Antrodoco, Borbona, Borgorose, Borgovelino, Castel Sant'Angelo, Cittaducale, Cittareale, Fiamignano, Micigliano, Pescorocchiano, Petrella Salto e Posta». Controlli nelle scuole reatine.